Il Tempio del Drago e la Pagoda più famosa di Shanghai

Anche se si tratta del più grande e frequentato tempio di Shanghai, il Tempio di Longhua è un luogo dove trovare un momento di pace dal ritmo della metropoli. Non si conosce precisamente la sua data di costruzione, ma si pensa che alcuni edifici del complesso e la famosa Pagoda in mattoni rossi, posta appena fiori dalle mura del tempio, risalgano addirittura periodo dei Tre Regni (242 d.C.) ricostruiti poi agli albori della dinastia Song (977 d.C.).[leggi]

La “Piccola Vienna”: il quartiere ebraico di Shanghai.

"Fino a poco tempo fa, quando mi facevano domande sull’Europa centrale, rispondevo con il paradosso secondo il quale, in realtà, l’Europa centrale si trovava ovunque, tranne che in India e in Cina. Infatti, le migrazioni forzate di numerose famiglie, soprattutto ebraiche, fuggite nel Novecento in America, in Australia, in Africa, hanno portato la cultura centroeuropea in molte parti del nostro pianeta. Pensavo che solo i due colossi asiatici facessero eccezione.[...]" Shanghai - Le vie del Ghetto di HongKou Può sembrare strano pensare ad una comunità ebraica in Asia dove invece, sorprendentemente, una colonia è esistita fin dall’800 d.C. a Kaifeng, città della Cina settentrionale e allora capitale dell’immenso Impero di mezzo. Nel tempo questo primo insediamento si è progressivamente integrato con la comunità locale e sono noti anche casi di ebrei che, avendo superato con successo gli esami imperiali, abbiano ricevuto cariche ufficiali di alto rilievo.[leggi]

Il Bund delle Meraviglie

Una città che cresce a ritmo vorticoso, che non ha davvero nulla da invidiare alle ricchezze di New York o Londra. Giro di ricognizione nel quartiere più vivo, creativo, simbolo del processo di gentrificazione di Shanghai. Dove i desideri imprenditoriali diventano realtà milionarie di cultura contemporanea

"New York potrà anche essere la città che non dorme mai, ma Shanghai non si riposa nemmeno un secondo. Anche perché non ci sono stanze disponibili"

Così scriveva Patricia Marx sul New Yorker ...[leggi]